9 del Partito Comunista,
9 della Democrazia Cristiana,
2 del Partito Socialista e
una del Partito dell’Uomo Qualunque.
Nonostante idee molto diverse, l’Assemblea Costituente sarà per tutte l’occasione di cambiare, dal punto di vista giuridico, la condizione femminile nella società italiana
La Costituente si riunisce per la prima volta il 25 giugno 1946, scegliendo nella prima seduta Giuseppe Saragat come presidente, e tre giorni più tardi, con con 396 voti su 501 votanti, Enrico De Nicola come Capo provvisorio dello Stato. L'Assemblea lavorerà fino al 31 gennaio 1948, anche se le sue commissioni funzioneranno fino al mese di aprile del 1948, per un totale di 375 sedute pubbliche, delle quali 170 dedicate alla Costituzione e 210 ad altre materie. Il 15 luglio 1946 l'Assemblea decide anche l'istituzione di una Commissione speciale, detta dei 75, presieduta da Meuccio Ruini e incaricata di elaborare il progetto di Costituzione da discutere in aula. Alla scrittura della Carta Costituzionale contribuiranno le 21 donne elette il 2 giugno del 1946, e cinque di loro faranno parte della Commissione dei 75: provenienti da tutta la penisola, in maggioranza sposate (14 su 21) e con figli, dotate di titoli di studio (14 laureate), giovani e spesso con esperienze tra le file della Resistenza. Per tutte l’Assemblea costituente rappresenta l’occasione irripetibile di cambiare, dal punto di vista giuridico, la condizione femminile nella società italiana. Nella foto Teresa Mattei, la più giovane eletta all'Assemblea Costituente, presenzia alla firma della Costituzione da parte di Enrico De Nicola Capo provvisorio della Repubblica
(Archivio della Camera dei Deputati)
Maria Maddalena Rossi nasce a Codevilla (Pavia) il 29 settembre 1906. Nel 1937 si iscrive al Partito Comunista d'Italia clandestino, adoperandosi per il reperimento di fondi per la lotta antifascista. Scoperta dalla polizia fascista, nel 1942, viene arrestata a Bergamo, processata e quindi inviata al confino a Sant'Angelo in Vado. Rientrata a Milano subito dopo la caduta del fascismo, si reca in Svizzera, al fine di reperire i fondi necessari al Pci per la lotta armata.Nel dicembre 1944 rientra a Milano, dove fa parte della redazione clandestina de “l'Unità”. Nel 1946 Maria Maddalena Rossi è eletta all'Assemblea Costituente Membro della Commissione per i trattati internazionali, nella seduta del 28 luglio 1947 interviene in merito all’approvazione del Trattato di pace fra l’Italia e le potenze alleate firmato a Parigi il 10 febbraio 1947, sostenendo che una pace duratura non si stabilisce solo attraverso un Trattato, ma si ottiene con una politica di riconciliazione e di collaborazione con gli altri popoli. Maria Maddalena Rossi svolse anche numerosi interventi nel corso del dibattito, in seduta plenaria,sul progetto di Costituzione, adoperandosi per il riconoscimento della parità femminile sia nella famiglia che nel mondo del lavoro Nell'ambito della discussione sul Titolo IV, riguardante la magistratura, nella seduta del 26 novembre 1947, Maria Maddalena Rossi sostenne il diritto delle donne di partecipare all'amministrazione della giustizia, sia in campo civile che in campo penale. Nel II Congresso nazionale del 1947 è nominate presidente dell'Unione Donne Italiane (UDI). Eletta alla Camera dei Deputati nella prima legislatura repubblicana (1948-1953), tra le diverse proposte di legge assume particolare importanza la richiesta di modificare l'art. 297 del Codice civile per snellire la procedura sull'adozione. Particolarmente degno di nota è l’intervento che fece in aula il 7 aprile 1952 a proposito della mancata liquidazione di 60mila pratiche di pensione e di indennizzo alle donne che furono vittime di stupri di guerra nel Lazio meridionale – pur convinta che “Nessuna pensione di guerra potrà mai risarcire né vecchie né giovani per ciò che hanno subito, nessun indennizzo potrà mai ricompensarle di ciò che hanno perduto”- definendo il loro “uno dei drammi più angosciosi”. Rieletta deputato nel 1953 e nel 1958, muore a Milano il 19 settembre 1995. Maria Maddalena Rossi è iscritta al Famedio del Cimitero Monumentale di Milano.